Gli scontri del Monte Cornua e Monte Becco

Contesto storico: La rivoluzione del 1797, a Genova, vide contrapposte due fazioni: i Giacobini, appoggiati da tutti quei nobili e borghesi che non potevano far parte della vita politica genovese, e i Viva Maria, chiamati così perché elessero a loro simbolo la Vergine, che invece appoggiavano il vecchio regime. A seguito della vittoria dei Giacobini, si instaura un regime di base democratica, similmente a quanto accaduto in Francia pochi anni prima. Il nuovo stato, la Repubblica Democratica Ligure, diventa una delle cosiddette “Repubbliche Sorelle”, ed entra di conseguenza nell’orbita di controllo della Francia Rivoluzionaria, con la quale si ritrova a dover affrontare una serie di campagne militari.

Tra il 1799 e il 1800, i coalizzati contro la Francia, Austriaci e Russi, cercano di sfondare i confini liguri, riuscendoci in diversi punti. Le poche e malconce truppe liguri e i loro alleati Francesi fanno ritorno in tutta fretta a Genova dove, al comando del generale Massena, si preparano a resistere a un assedio che porterà carestie, morte e fame in tutta la città. Massena dispone una lunga linea di difesa, da Nervi fino a Vado Ligure: il Monte Cornua e il Monte Becco sono due posizioni fondamentali.

La prima battaglia (6 aprile 1800): Mentre gli Austriaci arrivano a Recco, i Viva Maria si radunano in Fontanabuona; gli scontri avvengono sul Monte Cornua e sul Monte Becco, dove gli Austriaci attaccano in tre colonne le posizioni francesi. La mezza brigata francese incaricata della difesa di queste zone, la 74esima, è costretta a ritirarsi sul Monte Fasce, che viene conquistato dagli Austriaci. Il giorno stesso, la 106esima mezza brigata giunge in soccorso.

La seconda battaglia (7 aprile 1800): Il giorno successivo, le truppe della 74esima e della 106esima mezza brigata, con l’aiuto della 25esima mezza brigata leggera, comandata dal generale Miolis, attaccano gli austriaci, ricacciandoli al punto di partenza e occupando nuovamente la linea del Cornua.

Queste due battaglie rappresentano l’unico fatto d’arme avvenuto sul Monte Cornua e sul Monte Becco, ma ebbero un valore fondamentale all’interno del contesto storico dell’assedio di Genova, la cui strenua resistenza permise al Primo Console Napoleone di ottenere una sfolgorante vittoria sull’Austria a Marengo.

FONTI:

Paul Thiebault. Giornale delle operazioni militari dell’assedio e del blocco di Genova, 1805 -Paolo Palumbo.

Al fianco della Francia, philobiblon edizioni 2007 -Antonino Ronco.

Genova tra Massena e Bonaparte, Fratelli frilli editori 2005

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